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La nuova CinaLa nuova Cina Il
governo di Deng Tsiao Ping (1978-1997), con le cosiddette "quattro
modernizzazioni" nei diversi settori (agricoltura, industria, difesa e
tecnico-scientifico), ha provocato un'inversione di rotta dei presupposti su
cui poggiava la Repubblica Popolare
Cinese, causando la fine del collettivismo e del controllo dello stato
sull’apparato economico-finanziario. Solo il sistema di potere politico,
rimasto in mano al partito unico, è fuori dal processo di rinnovamento. Il
successore di Deng, Jang Tze Min, un pragmatico ingegnere, mantiene saldo il controllo di questa
trasformazione che consente al Paese di registrare uno strabiliante tasso di
crescita economica. Nonostante queste apparenze positive resta tuttavia il
pericolo di gravi instabilità interne,
in particolare nelle campagne e ai margini dei grandi centri urbani,
dove aumenta vertiginosamente il numero delle persone costrette a vivere in
stato di grande povertà: le conseguenze sono incontrollati flussi migratori e
la crescita delle organizzazioni criminali. Nelle relazioni internazionali
restano aperti i nodi di Taiwan, del Tibet e il problema del rispetto dei
diritti umani. Il grande banco di prova in questo scorcio nel nuovo Millennio
saranno le Olimpiadi 2008, assegnate a Pechino.
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