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Attentati negli Stati UnitiL’attacco contro gli Stati Uniti Una serie di attentati terroristici senza precedenti colpisce martedì 11 settembre 2001 New York e Washington. Utilizzando quattro aerei di linea come bombe volanti, terroristi kamikaze si schiantano contro le torri gemelle del World Trade Center di Manhattan, provocandone l’incendio e il crollo, e contro il Pentagono, devastandone una parte. Il quarto aereo che i dirottatori intendevano forse fare precipitare su Camp David o utilizzare per abbattere l’Air Force One di George W. Bush si schianta al suolo vicino a Pittsburgh, in Pennsylvania. I morti sono oltre seimila, le scene di distruzione e disperazione impressionanti e diffuse in tutto il mondo dai media, a partire dalla televisione. L’attacco al cuore degli Stati Uniti e ai simboli della sua potenza finanziaria e militare è considerato dagli stessi Usa un atto di guerra a cui la superpotenza promette di rispondere con tutte le sue forze, mobilita anche i Paesi alleati e provoca la più vasta caccia ai terroristi della storia. Sotto accusa le organizzazioni estremiste dell’integralismo islamico, i loro leader come Osama Bin Laden e i Paesi che li proteggono a partire dall’Afghanistan. E’ anche evidente, fin dai primi momenti, che la tragedia americana è destinata a restare nella storia e a modificare profondamente i rapporti internazionali, le strategie militari e di intelligence, la stessa vita quotidiana dei popoli e degli individui.
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