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La politica del disarmoLa politica del disarmo L'eccezionale somma spesa dalle maggiori potenze per armamenti in questo secolo, e in particolare dopo il 1945, il rischio di un olocausto nucleare planetario, hanno convinto l’opinione pubblica e le diplomazie dell'importanza di un'attiva politica di controllo. I risultati più importanti di queste politiche sono costituiti dai trattati multilaterali di controllo degli armamenti. A parte quello sulle armi chimiche (1925) e quello che proibisce attività militari nell'Antartico (1961), questi trattati sono stati conclusi tutti nel periodo successivo agli anni Sessanta, a partire cioè dalla distensione internazionale. Si ricordano qui i trattati sulla proibizione: di test nucleari nell'atmosfera (1963), di uso militare dello spazio (1967), di non proliferazione nucleare (1968, 1995), di uso e detenzione di armi nucleari in America latina (1968), di dislocazione delle armi nucleari sui fondi marini (1972), di uso a scopo militare di tecniche di modifiche ambientali (1977), di armi "disumane" (1981), di denuclearizzazione del sud del Pacifico (1986). Essi, pur non eliminandoli, limitano alcuni gravi rischi per l'umanità.
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