La nostra libreria
|
La nuova coscienza ecologica
La nuova coscienza ecologica Una delle maggiori conquiste degli anni Settanta e Ottanta è la diffusione (anche se non sempre tra i governi e i poteri economici più forti) della consapevolezza della rilevanza delle tematiche ecologiste. Alla loro radice sta la convinzione che non tutte le risorse del pianeta Terra siano rinnovabili e che l’inquinamento ambientale è difficilmente controllabile: “La crosta terrestre contiene abbondanti quantitativi di quelle materie prime che l'uomo ha imparato a estrarre e trasformare; ma per quanto abbondanti, le riserve non sono certamente inesauribili. Al ritmo di consumo attuale, prevedibilmente destinato a crescere, la grande maggioranza delle materie prime non rinnovabili di impiego più comune raggiungerà costi proibitivi nel giro di un centinaio di anni [...]. Un'ulteriore complicazione è rappresentata dal fatto che né le riserve né il consumo di materie prime sono uniformemente distribuiti sulla Terra [...]. La stessa sopravvivenza della base industriale dei paesi più progrediti, che sono i principali consumatori di materie prime, dipende dal mantenimento di una fitta rete di accordi internazionali con i paesi produttori [...]. Il problema politico è destinato a insorgere assai prima di quello economico” [...]. D.H. Meadows et al., I limiti dello sviluppo, 1972
|