La nostra libreria
|
Un continente in guerriglia
Un continente in guerriglia Frutto del dilagare di regimi militari e dell'oppressione di minoranze progressiste e di strati intellettuali, espressione di sinceri aneliti all'indipendenza nazionale da forme di dominazione economica e di repressione neocoloniali, realtà diversificate da paese a paese ma con forte effetto di imitazione reciproca, i movimenti di guerriglia latino-americani si diffusero in particolare negli anni Sessanta e Settanta. Varie erano le teorie e le linee militari di questi movimenti. Grande influenza ebbe il foquismo propagandato da Ernesto Che Guevara, che suggeriva di aprire molti punti (o fuochi) di conflitto nel mondo rurale, nella convinzione che questo - velocemente - avrebbe portato alla crisi dei regimi e ad uno schieramento rivoluzionario delle città e delle classi operaie e dei ceti medi. Pur partendo dalle campagne, altre linee vedevano invece i processi guerriglieri e rivoluzionari come processi di più lunga durata. Altri puntavano invece alla diffusione nelle città. Propagati un po' in tutto il subcontinente, anche grazie alla diffusione del mito guevarista e al sostegno attivo cubano, fu però in Brasile, in Uruguay (con l'ERO) e in Argentina (con i Montoneros peronisti) che parve che la guerriglia urbana degli anni Settanta avesse preso maggior piede.
|