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Potere in divisa
Brasile, potere in divisa In America latina l'intervento diretto dei militari in politica è purtroppo stato un tratto comune per la risoluzione di molte fasi di stallo o per l'interruzione di processi politici non graditi alle oligarchie o agli interessi economici stranieri decisivi, in regimi politici ancora sostanzialmente deboli e non democratici. Le giustificazioni date dai militari - talvolta diverse da nazione a nazione e da caso a caso - sono spesso state simili: apparente rifiuto della corruzione politica, difesa delle istituzioni, lotta al comunismo e al marxismo, garanzia di unità nazionale del paese contro secessioni, critica della "inconcludente" politica. Spesso molti interventi sono stati decisi da singole ma potenti "fazioni" all'interno delle forze armate. Prima del 1945 i militari governavano metà America Latina, dieci anni più tardi 13 stati su 20 erano retti da militari, dal 1958 al 1973 solo cinque paesi non hanno avuto golpe militari. Con la dittatura militare brasiliana del 1964, però, si apre un modello nuovo e più sanguinoso di dittatura militare. Non più una fazione ma le Forze Armate in quanto tali intervengono e monopolizzano il potere. Le dittature di Uruguay, Cile e Argentina seguirono questo superiore e più "totalitario" modello. Il ritorno alla democrazia fu in questi casi più difficile e lento.
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