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Le esplorazioni
L'avventura dell'esplorazione Addentrarsi in paesi sconosciuti, fra popolazioni ritenute minacciose, a contatto con una natura pericolosa, era il pane quotidiano degli esploratori. “È provato che se si uccide uno dei leoni che fanno parte della banda gli altri abbandonano i luoghi dove fu loro data la caccia. Allorquando il bestiame degli indigeni fu nuovamente assalito io mi posi in moto cogli uomini della tribù [...] Con un indigeno chiamato Mebaluè io vidi uno dei leoni posato su un masso di roccia [...] ero a trenta passi dall'animale, lo presi attentamente di mira attraverso i rami e tirai i miei due colpi. ‘È colpito, è colpito!’ gridarono gli indigeni [...] ma dietro il cespuglio io vedevo la coda del leone ch'esso agitava con furore [...] trasalii ed alzando gli occhi vidi il leone che slanciavasi contro di me. Esso mi abbrancò alla spalla, e poi rotolammo insieme sino al piede dell'altura. Ruggendomi nelle orecchie mi agitò vivamente come un cane farebbe d'un sorcio [...] ma la scossa annienta la paura e paralizza ogni sentimento d'orrore mentre si guarda in faccia all'animale [...] Il leone teneva uno dei suoi artigli sulla nuca della mia testa; cercando di liberarmi vidi lo sguardo dell'animale diretto verso Mebaluè, il quale lo prendeva di mira ad una distanza di quindici passi [...] il leone e cadde morto al suolo. Tutto ciò non durò che un momento [...] ma non solo avevo avuto completamente fratturato l'omero, ma ero stato morsicato undici volte nella parte superiore del braccio”. David Livingstone, L'Africa australe, trad. it. 1888
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