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Rimpianto di un capo indiano
Rimpianto di un capo indiano che ha visto cancellare anche le vestigia culturali del suo popolo. “In passato avevamo degli ottimi guaritori. È probabile che essi non conoscessero tante malattie quante ne conoscono i medici bianchi, ma i nostri guaritori sapevano molto di più sugli indiani e potevano molto bene parlare loro. In passato non morivano tanti nostri giovani quanti ne muoiono oggi. Adesso i guaritori indiani vengono messi in prigione se "fanno medicina" per i nostri malati. Chi si ammala o si ferisce deve rivolgersi solo al dottore bianco della riserva. Ma egli non può venire sempre, e non è gradito a tutti. Credo che la cosa migliore e più giusta sarebbe che ogni malato potesse scegliere il medico che gli pare”. Wooden Leg, A warrior who fought Custer, 1970
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