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Filippo II
Filippo II Nato a Valladolid nel 1517, istruito e seguito nelle sue prime esperienze politiche (come reggente di Castiglia e Aragona) dal padre Carlo V, divenne, dopo il 1556 e l'abdicazione di questi, re di Spagna. Dopo la pace di Cateau-Cambrésis (1559) riuscì ad aggiudicarsi gran parte del controllo della penisola italiana. Come, e forse più del padre, volle essere l'intransigente difensore del cattolicesimo. La sua azione di governo fu di tipo assolutista: egli si impose come monarca legibus solutus, garante della pace e della giustizia, elemento di coagulo delle disparate identità politiche, culturali e territoriali che si trovava a guidare. Tuttavia molti furono i problemi che si trovò ad affrontare: la grande emigrazione verso le Americhe, l'indebitamento e la debolezza strutturale dell'agricoltura spagnola, nonché la crisi del commercio laniero castigliano. Intraprese una tremenda politica repressiva verso i moriscos che innescò una serie di ribellioni e conflitti di una certa portata in Andalusia tra il 1568 e il 1571, e in Aragona nel 1591. Ebbe quattro mogli (tutte prematuramente scomparse) e un figlio: Don Carlos, relegato in un carcere a causa della sua pazzia. Morì all'Escorial nel 1598.
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