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L'evoluzione della scrittura
Tra il quarto e il secondo millennio avanti Cristo apparvero i primi sistemi di scrittura propriamente detta, soprattutto in Egitto, in Mesopotamia e, poco più tardi, in Cina. Oltre a queste, furono inventate molte altre scritture ideografiche, come la scrittura ittita, quella cretese e le varie derivazioni cuneiformi del sumero; ma la vera rivoluzione della scrittura doveva venire con l'adozione di un principio puramente fonetico: l'alfabeto. Apparso verso la metà del secondo millennio avanti Cristo, l'alfabeto dopo pochi secoli si era diffuso in tutto il Medio Oriente. Tra il decimo e il nono secolo avanti Cristo i greci adattarono l'alfabeto fenicio alla loro lingua e, riutilizzando alcuni dei segni delle gutturali per rappresentare le vocali, resero il testo scritto molto più fedele al suono delle parole, e quindi più facile da leggere. L'alfabeto greco arcaico passò poi agli etruschi, e da questi ai Latini. È la forma latina dell'alfabeto quella che utilizziamo ancora oggi, e la sua grande fortuna si deve all'Impero Romano, che lo diffuse per gran parte dell'attuale Europa. L'aramaico, un'altra scrittura semitica, era nel frattempo diventato la lingua franca di un'area vastissima, che si estendeva dalla Palestina alla valle dell'Indo. Venuto a contatto con molte lingue differenti, l'alfabeto aramaico si modificò assumendo forme sempre più corsive, legando le lettere tra di loro, e dando origine a scritture come il siriaco in Siria, e l'avestico in Persia. Proseguendo verso Est diventò il sogdiano dell'Asia centrale, l'uigurico, scrittura ufficiale dell'impero di Gengiz Khan, e giungendo sul Pacifico, il Manciù. In India dall'aramaico era nato verso il V secolo avanti Cristo l'alfabeto Brahmi, che nei secoli successivi si diffuse e si modificò, creando oltre duecento alfabeti differenti diffusi oggi in un'area che va dal Tibet all'Indocina e all'Indonesia. Sempre dall'aramaico era nato il nabateo, che nel quinto secolo dopo Cristo si trasformò nel cufico, capostipite degli alfabeti arabi. Con l'espansione dell'Islam l'alfabeto arabo fu diffuso in un'area vastissima, dalla Spagna fino al Sud-Est asiatico. A partire dal nono secolo l'alfabeto greco, adattato dal vescovo Cirillo per le lingue slave, si diffondeva tra i Russi e gli altri popoli slavi, che ancora oggi chiamano "cirillico” il loro alfabeto. Anche nelle Americhe erano stati inventati sistemi di scrittura ideografici, come il maya e l'azteco, ma con la conquista e la colonizzazione da parte degli europei le forme locali di scrittura scomparvero. L'alfabeto. nei suoi svariati aspetti, dalla Palestina era arrivato a diffondersi in tutto il mondo, con la sola eccezione della scrittura ideografica cinese e delle forme da essa derivate, come il giapponese.
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