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John Kennedy
John Fitzgerald Kennedy (Brookline 1917 - Dallas 1963) Politico statunitense, il più giovane presidente degli USA e l'uomo della "nuova frontiera", ma anche del coinvolgimento nel Vietnam. Democratico, cattolico e giovane, Kennedy raggiunse la presidenza degli USA alimentando grandi speranze. Sin dal suo discorso d'insediamento additò agli americani ed al mondo una "nuova frontiera" per la quale valeva la pena di attivarsi. In politica interna sostenne un impegno notevole nello sviluppare il meccanismo assistenziale e nel promuovere una legislazione di pari opportunità antirazziali e di diritti civili. In politica estera si intrecciarono aspetti di continuità e di innovazione. Da un lato rafforzò il potenziale militare statunitense (convenzionale e nucleare) e accettò le più tradizionali delle politiche imperialiste (tentativo di occupazione di Cuba, fallito nella Baia dei Porci; assassinio del congolese Lumumba ecc.), d'altro canto cercò di migliorare i rapporti con i paesi centro e latino-americani e soprattutto avviò con Chruscev (superate crisi formidabili come quella del muro di Berlino del 1961 e dei missili a Cuba nel 1962) un dialogo ravvicinato e una politica di coesistenza competitiva, abbandonando le teorie del contenimento (da qui il "telefono rosso" e la moratoria degli esperimenti nucleari). Portò comunque una responsabilità di rilievo avendo di fatto iniziato l'impegno americano in Vietnam. Tenuto conto di questo e tenendo altresì conto della caparbia opposizione incontrata presso settori interni dalla sua politica antirazzista e di integrazione, il bilancio concreto del suo mandato presidenziale non può essere detto tutto positivo. La sua immagine resta comunque legata a quella "nuova frontiera" di un mondo più giusto, una ripresa del "sogno americano" da lui fatta balenare in una fase economica di rinnovata crescita.
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