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Contro i contadini
Contro i contadini I contadini che si ribellano, scrive Lutero, devono essere considerati "al bando di Dio e degli uomini" e chi li uccide "agisce chiaramente in modo giusto. Contro chiunque sia manifestamente sedizioso - prosegue il monaco - qualunque uomo è insieme giudice e carnefice, così come, quando divampa un incendio, migliore è colui che riesce a spegnerlo. La sedizione infatti non è solo un orrendo delitto, ma, come un gran fuoco, incendia e devasta un paese [...]. Per la qual cosa chiunque lo possa deve colpire, strozzare, accoppare in pubblico o in segreto, convinto che non esiste nulla di più velenoso, nocivo e diabolico di un sedizioso, appunto come si deve accoppare un cane arrabbiato, perché se non lo ammazzi tu, esso ammazzerà te e tutta la contrada con te". M. Lutero, Contro le bande brigantesche e micidiali masnade dei contadini, 1523.
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