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Carter e il dopoguerra
Carter e il dopoguerra Il democratico Jimmy Carter, passato poi alla storia come un presidente debole, ma in realtà costretto ad affrontare la difficile situazione degli USA nel dopo-Vietnam e in un mondo in rapida trasformazione (come nel caso della rivoluzione iraniana), aveva avviato la sua presidenza con ambiziosi propositi: “Io credo che noi possiamo condurre una politica estera democratica, che si basi su valori fondamentali e che si serva del nostro potere e della nostra influenza per scopi umanitari. Perciò non siamo tentati di usare pratiche scorrette né in patria né all'estero. Per troppi anni siamo stati disposti ad adottare le tattiche e i princìpi discutibili ed errati dei nostri avversari. Questo approccio è fallito ed il Vietnam resta il miglior esempio della sua povertà intellettuale e morale. Tuttavia, attraverso il fallimento, abbiamo ritrovato, oggi la strada che conduce ai nostri princìpi ed ai nostri valori e, con essa, la fiducia in noi stessi. La nostra politica mira a servire l'umanità. È una politica che - spero - vi farà sentire orgogliosi di essere americani.” Jimmy Carter, 1977
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