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La tecnica militare e la politica: Dayan
La tecnica militare e la politica: Dayan Lo Stato d'Israele, per conquistare ed allargare la propria sicurezza, anche occupando territori che non gli erano stati riconosciuti dall'ONU, ha combattuto nella sua storia quattro guerre dirette contro gli Stati arabi della zona (nel 1948, nel 1956, nel 1967, o guerra dei Sei Giorni, e nel 1973, o guerra del Kippur). La versione israeliana di questi conflitti è sempre stata che si trattava di guerre preventive e difensive. “Alle 4 del mattino di sabato 6 ottobre 1973, fui svegliato dal suono del telefono rosso sul comodino. Niente di insolito in questo: non passava quasi notte senza due o tre chiamate. Ma questa volta, la telefonata era per comunicarmi che, in base a informazioni appena ricevute, quello stesso giorno, prima del tramonto, l'Egitto e la Siria sarebbero scesi in guerra contro di noi [...]. Le forze indispensabili al contrattacco potevano venire mobilitate qualche ora dopo, una volta che gli arabi avessero schiacciato il grilletto e noi avessimo avuto modo di portare a termine le chiarificazioni preliminari con Washington [...]. In fin dei conti, non si trattava per noi di cominciare dal nulla. L'aviazione era già completamente mobilitata; nelle immediate retrovie del fronte siriano disponevano di circa 180 carri armati, 11 batterie d'artiglieria e 5000 uomini, e sul fronte egiziano di circa 275 carri armati, 12 batterie d'artiglieria e 8500 uomini. Eravamo stati avvertiti delle intenzioni siroegiziane con brevissimo anticipo, ma non era certo troppo tardi.” Moshe Dayan, Memorie, 1980
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