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Verso il secondo conflitto mondiale
Dopo il 1929 e particolarmente dopo il 1933 movimenti fascisti si diffusero in Europa, specie nei Balcani e nell’area slava con regimi autoritari tradizionali (ad esempio in Ungheria e in Portogallo)e fascisteggianti. È vero che intanto la tendenza dei regimi fascisti italiano e tedesco verso l'instaurazione di un regime totalitario aveva dovuto scendere a patti con le concrete e differenziate realtà degli Stati, delle economie, delle società nazionali. Ma la repressione delle opposizioni fu ovunque brutale. A ciò si aggiunse inoltre la vergogna dell'oppressione, della segregazione e poi dello sterminio razziale. In Germania nei progetti di "purificazione della razza ariana" dai "diversi" (malati, anziani, omosessuali, zingari, minoranze etniche ecc.), poi durante la guerra con l’Olocausto degli ebrei, di cui furono pianificati la deportazione e lo sterminio. In pochi anni, l'asse Hitler-Mussolini ruppe ogni equilibrio interno ed internazionale precedente. Il regime nazista si pose l'obiettivo di un Nuovo ordine europeo, che prevedeva una profonda ristrutturazione dell'assetto politico, economico, sociale e persino demografico-razziale del Vecchio Continente. L'espansione economica ed il riarmo della Germania nazista venivano così finalizzati da Hitler al dominio dell'Europa centro-orientale, alla possibile neutralizzazione delle democrazie occidentali ed alla preparazione della guerra, in particolare ad est, contro l’URSS "bolscevica" e "slava". Quando all'asse Berlino-Roma (1936) si aggiunse anche Tokyo, con la carica bellicista ed espansiva dell'imperialismo giapponese, le polveri di una seconda guerra mondiale furono già pronte. Nel frattempo le potenze europee apparivano divise: in Francia si viveva l'esperienza del Fronte popolare, in Inghilterra i conservatori al potere cercavano di blandire i dittatori fascisti promettendo una "pacificazione", in URSS Stalin associava industrializzazione forzata e repressione del dibattito politico e dell'opposizione interna. In questa congiuntura fascismo e nazismo portarono avanti la loro opera di destabilizzazione dell'ordine internazionale. Nel 1935 Mussolini, alla ricerca di un facile successo, aggredì l'Etiopia volendo fondare anacronisticamente un "impero coloniale". Hitler e Mussolini diedero poi man forte al generale Francisco Franco nel suo pronunciamento del luglio 1936 contro la repubblica spagnola, appoggio che animò una feroce guerra civile, alla fine del quale, nel 1939, - nonostante la mobilitazione internazionale antifascista - un altro regime autoritario filo-fascista fu instaurato a Madrid. Si andava insomma verso una deflagrazione generale. Anche se nella penisola iberica il forte schieramento fascista riuscì a sopraffare il fronte repubblicano, era però accaduto un fatto nuovo: in terra di Spagna, per la prima volta, si erano affrontati armi alla mano fascisti ed antifascisti di tutt'Europa. La guerra era annunciata da questo confronto sempre più netto tra il mondo della libertà e l’ideologia della violenza e della sopraffazione. Bibliografia Enzo Collotti, Fascismo, fascismi, Firenze, Sansoni, 1989 Gustavo Corni, Fascismo e fascismi. Movimenti partiti regimi in Europa e nel mondo, Roma, Editori riuniti, 1989 Enzo Collotti, L'antifascismo in Italia e in Europa 1923-1939, Torino, Loescher, 1978
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