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Pietro Badoglio

Pietro Badoglio

Pietro Badoglio

(Grazzano 1871 - ivi 1956)

Militare e politico italiano, con posizioni di responsabilità dalla prima guerra mondiale agli anni del regime fascista, nel 1943-44 sostituì Mussolini per incarico della Corona.

Efficace comandante di truppe, ma a capo del Corpo d'armata nel settore di Caporetto, il più grande rovescio militare italiano della Grande Guerra, fortemente monarchico, e dal temperamento non alieno dalle lusinghe delle cariche e degli onori, fu tenuto in gran rispetto dal fascismo, che ne fece (formalmente) il capo di stato maggiore generale e che soprattutto se ne servì come governatore in Libia e come artefice dell'aggressione all'Etiopia nel 1935-36. Sin dal 1926 maresciallo d'Italia, fu però contrario all'assalto alla Grecia e all'ingresso italiano in guerra, e fu messo già nel 1940 in disparte.

Da qui lo riprese la Corona che, al momento del colpo di stato contro Mussolini del 25 luglio 1943, vide in Badoglio una continuità con il vecchio stato liberale e la garanzia dell'appoggio dell'esercito. Badoglio quindi governò per i quarantacinque giorni dopo il 25 luglio, senza contrastare adeguatamente la penetrazione nella penisola delle truppe naziste sospettose di un'Italia senza Mussolini, fino a che l'8 settembre fu reso noto l'armistizio stipulato con gli anglostatunitensi. Ma il re e Badoglio, nella stessa data, avevano abbandonato Roma in fuga verso il sud, controllato dai nuovi alleati, lasciando senza direttive le forze armate (che, pur con nobili eccezioni di resistenza armata antitedesca, conobbero in gran parte l'internamento e la prigionia) e l'intera popolazione.

Dopo l'8 settembre Badoglio governò quindi il regno del Sud, circondato dalla sfiducia e dal sospetto degli antifascisti anche quando questi (dopo il rientro di Togliatti dall'URSS e la sua "svolta di Salerno") ne sostennero il ministero sino al giugno 1944, liberazione di Roma.