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La Seconda Guerra Mondiale: la vittoria degli alleati

La vittoria della coalizione antifascista

Quando l'attacco nazista all'URSS si impantanò di fronte alla resistenza dell’esercito e del popolo e nelle nevi dell'inverno sovietico, quando il Giappone cominciò a rimpiangere di avere attaccato le basi statunitensi nel Pacifico provocando l'ingresso nella guerra degli USA (con tutta la loro potenza industriale e finanziaria), iniziò a delinearsi un giro di boa nello sviluppo della seconda guerra mondiale. D'altro canto i fallimenti dell'Italia di Mussolini in Africa orientale, nei Balcani e in Africa settentrionale avevano indicato la possibilità di infrangere quello che sembrava il muro solido dell'imperialismo fascista.

Mentre l'“arsenale della democrazia" (così erano definiti gli Stati Uniti) sosteneva lo sforzo militare degli alleati, nei paesi occupati antifascisti vecchi e nuovi erano riusciti ad organizzare e a diffondere temibili movimenti di Resistenza, che non davano tregua ai collaborazionisti ed alle forze di occupazione nazista. Questi fattori combinati permisero l'apertura di un "secondo fronte" europeo (oltre quello sovietico) che, dopo gli sbarchi in Africa, in Italia, attaccarono direttamente la Germania: fu quindi il momento dell'operazione "Overlord", dello sbarco in Normandia del giugno 1944.

Caduto Mussolini ed uscita l'Italia dal conflitto nel 1943, il regime nazista resistette ancora due lunghi anni: ma alla fine fu sconfitto dall'unione delle potenze antifasciste (Washington, Mosca, Londra). Intanto queste potenze, mentre il nazismo pareva agonizzare e il Giappone aveva subito colpi notevoli ma ancora non mollava, preparavano e disegnavano la carta politica del mondo futuro con le conferenze di Yalta, Teheran e Potsdam. E già durante il conflitto cominciarono le più consistenti fratture. Si preparava un difficile dopoguerra.

Per di più, dopo che anche la Germania era stata sconfitta e Berlino presa (maggio 1945), gli USA, nell'estate 1945, decisero di sganciare sulle città di Hiroshima e Nagasaki due terribili bombe di nuova fattura: due bombe atomiche. Più che per piegare il Giappone, ormai sulla difensiva (a conclusione di una guerra mondiale che stava finendo con una definitiva alterazione del rapporto fra Europa e potenze extraeuropee - o meglio superpotenze americana e sovietica - a tutto vantaggio delle seconde) gli USA volevano affermare il ruolo di maggiore potenza mondiale. Mentre la guerra calda finiva, il dopoguerra e la "Guerra Fredda" iniziavano.