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Michail Gorbacėv
Michail Sergeevic Gorbacėv (Stavropol 1931) Politico russo, poi presidente, ha legato il proprio nome all'avvio delle ultime riforme dell'URSS prima del suo crollo. Quando nel 1985 il cinquantaquattrenne Gorbacėv giunse alla carica di Segretario generale del PCUS, a tre anni dalla morte del settantaseienne Breznev, succedendo agli intermezzi del sessantottenne Andropov e del settantatreenne Cernenko, l'opinione pubblica percepģ che qualcosa di importante stava mutando nell'URSS. Ma non era solo un fatto generazionale. Gorbacėv era convinto dei guasti politici ed economici che la chiusa gestione brezneviana aveva infine inferto al sistema sovietico. Da qui la necessitą di glasnost (trasparenza) e perestrojka (ristrutturazione), parole d'ordine entrate poi nel gergo comune, con le quali Gorbacėv in un quinquennio di dura battaglia politica interna ridusse potentemente il peso del partito sullo stato sovietico, rilanciņ la partecipazione politica, ampliņ gli spazi per l'economia di mercato. Nel frattempo, unilateralmente nell'era reaganiana, rilanciņ le trattative per il disarmo. Questa politica scosse l'URSS (risvegliando anche sopiti nazionalismi e scissionismi repressi), al punto che nel 1991 contro di lui fu lanciato un colpo di stato, poi fallito. Ma Gorbacėv era ormai bruciato e i risultati - insieme ai problemi - creati passarono in ereditą al suo successore Eltsin.
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