La caduta del muro di Berlino - Cronologia
1989: gennaio, in Ungheria facilitazioni all'emigrazione. Il
dissidente Siniavskij rientra a Mosca. L'URSS annuncia la distruzione delle
armi chimiche. L'Ungheria annuncia che ritornerà ad un sistema pluripartitico.
Mosca riconosce l'autonomia del Nagorno-Karabah, provincia a maggioranza armena
dell'Azerbaigian.
A Praga manifestazione per il 20° anniversario della morte di Jan
Palach: dispersa; Vaclav Havel, arrestato, sarà poi condannato al carcere
(liberato solo a maggio).
La CSCE conclude la propria sessione sul controllo reciproco in materia
di diritti umani.
In Polonia il PC, su indicazione di Rakowski e Jaruzelski,
annuncia il pluralismo sindacale: prelude ad un riconoscimento di Solidarnosc.
Alla CSCE Shevardnadze considera un problema tedesco l'eventuale
abbattimento del muro di Berlino (il 20 Honecker lo considererà ancora
necessario).
1989: gennaio, Bush si insedia formalmente alla presidenza degli USA.
Gorbacëv fa
in modo che il dissidente e premio Nobel per la pace Sacharov sia inserito fra
i candidati al Congresso del Popolo. In Ungheria si avvia la riabilitazione di
Imre Nagy e dei princìpi alla base della sollevazione del 1956.
Gesto distensivo israeliano verso l’OLP: si rilascia
un dirigente.
1989: febbraio, Tavolo di dialogo in
Polonia fra governo e opposizione. Disgelo nelle relazioni fra URSS e Egitto.
Emergenza nel Kosovo jugoslavo, a maggioranza albanese: seguirà coprifuoco.
1989: marzo, nell'ambito della CSCE,
avvio di discussioni sul disarmo convenzionale. Si delinea la possibilità di
elezioni libere in Polonia. Manifestazione a Budapest per la neutralità
dell'Ungheria.
Si delinea la possibilità che Eltsin sia espulso dal
PCUS. Elezione del Congresso dei deputati del popolo, dalla quale trionferà a
Mosca Eltsin; più moderato il successo nelle campagne; a maggio i delegati
eleggeranno il Soviet Supremo.
In Lettonia manifestazioni per commemorare le vittime
locali delle deportazioni staliniane
1989: aprile, il Consiglio Centrale dell’OLP
elegge Arafat presidente dello Stato della
Palestina.
Dopo otto anni di messa al bando Solidarnosc torna
nella legalità. Nulla di fatto dopo l'incontro fra Castro e Gorbacëv. Precipita
la situazione in Georgia, fra manifestazioni della minoranza musulmana e
richieste di autonomia dall'URSS da parte della maggioranza cristiana. Giungono
alla ribalta della cronaca internazionale misteriosi attentati in URSS che
fanno parlare della possibilità di spirali terroristiche.
1989: aprile, si fanno sempre più
evidenti le resistenze alla politica di perestrojka gorbacëviana da parte di
settori del PCUS, visto anche il recente insuccesso elettorale; Gorbacëv al
plenum straordinario ottiene le "dimissioni" di molti dei suoi
avversari. Il primo contingente militare sovietico lascia l'Ungheria. Lo
storico Medvedev è riammesso nel PCUS. Per la prima volta poco meno della metà
del pacchetto azionario di una importante industria del campo socialista (la
ungherese Tungsram) è ceduto ad acquirenti occidentali.
1989: maggio, moltissime, come di
consueto, le manifestazioni nel mondo: si segnalano però quelle di Varsavia,
Praga e Pechino. Inizia lo smantellamento della "cortina di ferro":
il primo tratto a essere reciso è quello fra Ungheria e Austria.
Arafat riconosce lo Stato d'Israele. La Finlandia
aderisce al Consiglio d'Europa. In Ungheria perde anche le ultime cariche
onorifiche Janos Kádár, uscendo di scena. Gorbacëv riduce unilateralmente le
testate nucleari URSS in Europa.
1989: maggio, in Israele si delinea la
possibilità di dar vita ad una rappresentanza autonoma palestinese, anche se
non è ancora lo stato palestinese chiesto dall’OLP. Incontro Gorbacëv-Deng
Xiaoping. L'Egitto è riammesso nella Lega Araba.
Gorbacëv è eletto presidente dell'URSS. Battuta
d’arresto per Eltsin: non eletto nel Soviet Supremo verrà poi
"ripescato". Bush pone ufficialmente la questione dell'abbattimento
del Muro di Berlino: la Guerra fredda, sostiene, è finita.
1989: giugno, Muore Khomeini. A Pechino
e in tutta la Cina scatta violenta la repressione contro le proteste di piazza
Tian’ anmen, ormai dilagate in tutto il paese.
In Polonia svolta storica: Solidarnosc vince le
elezioni, nelle quali però più di un terzo dell'elettorato si astiene (al
secondo turno l'astensionismo salirà ai tre quarti). Fra i vari conflitti
etnici che percorrono l'URSS, si segnalano quelli in Uzbekistan (e Tagikistan)
fra popolazioni di fede musulmana e turchi meshketi.
1989: giugno, Gorbacëv smentisce le
voci di un possibile colpo di stato. Storico accordo fra URSS e Germania
federale. Alle urne per l’elezione diretta del Parlamento europeo.
In un vano tentativo di difesa dal vento democratico,
il romeno Ceausescu fa erigere al confine con l’Ungheria una nuova cortina di
ferro e filo spinato, poi smantellata. In Bulgaria manifestazione della
minoranza turca.
1989: luglio, in Grecia governo di
coalizione comprendente anche comunisti e conservatori. In Polonia,
formalmente, per la prima volta in un paese ancora socialista, l'opposizione
(Solidarnosc) entra in parlamento.
Israele, il leader del partito laburista Peres, al
funerale di una vittima di un attentato, viene aggredito da una turba di
Israeliani contrari al processo di pace con l’OLP. Prime indiscrezioni su una
possibile liberazione di Mandela. Viaggio di Bush in Europa (anche all'Est).
1989: luglio, a Parigi manifestazioni
ufficiali per il Bicentenario della Rivoluzione Francese. Fra
le varie proteste operaie, spicca quella dei minatori siberiani. Stato
d'emergenza nella musulmana Abhasia, repubblica autonoma nella cristiana
Georgia. La CEE fornirà aiuti alimentari straordinari alla Polonia. In
Ungheria, in un sondaggio elettorale parziale, passa un candidato
dell'opposizione. In URSS si riaccendono le spinte autonomiste nel Baltico, cui
il Soviet Supremo risponderà concedendo una parziale autonomia. Blitz
israeliano in Libano.
1989: agosto, Beirut geme sotto i
bombardamenti. Storici concerti rock a Mosca. Un alto dirigente del PCUS
condanna retrospettivamente il patto di non aggressione Ribbentropp-Molotov del
1939. Dopo defatiganti trattative, l'incarico di formare il governo polacco va
al cattolico Mazowiecki di Solidarnosc, per un gabinetto sostenuto dai partiti
minori e dal partito comunista (dapprima solo una parte dei deputati del POUP
lo voterà, poi verrà votato ad una singolare unanimità).
1989: agosto, manifestazioni a Praga
contro il 21° anniversario dell'intervento sovietico in Cecoslovacchia. Punta
record dell'esodo dei tedesco orientali verso i paesi dell'Ovest (anche
attraverso lo stratagemma di rifugiarsi nelle rispettive ambasciate). Imponenti
manifestazioni contemporanee in Estonia, Lettonia e Lituania per il 50°
anniversario del patto Ribbentropp-Molotov.
1989: settembre, a Belgrado, in una
Jugoslavia solcata da venti di crisi, si riunisce il IX vertice dei Paesi non
allineati. Gorbacëv lancia un appello per la perestrojka, denuncia le voci di
destabilizzazione, sferza le resistenze degli apparati ma critica le impazienze
degli autonomisti. Migliaia di Tedeschi della RDT, passando dall'Ungheria che
ha unilateralmente liberalizzato la propria politica confinaria, fuggono verso
l'Ovest. Imponente manifestazione, autorizzata, in Sudafrica contro
l'apartheid. Il parlamento sloveno minaccia e poi marcia verso la secessione da
Belgrado. Mosca fa sapere a Washington di essere pronta al disarmo chimico.
1989:ottobre, grandi manifestazioni
nelle città della RDT. Celebrazioni anche per il 40°anniversario della RDT ma
tornano in piazza i manifestanti anti-regime, dal quale giungono tiepidi segni
di allentamento. Riprendono, dopo 10 anni di gelo, i rapporti fra Libia ed
Egitto. Nella RDT si dimette Honecker, già capo dello Stato e della SED
(partito comunista). In Ungheria il parlamento approva una norma che abolisce
il ruolo guida del partito comunista. In seguito nascerà la Repubblica
d'Ungheria (non più "popolare") e verrà celebrato ufficialmente
l'anniversario della sollevazione del 1956. Aumentano gli aiuti USA a Polonia e
Ungheria. Due imbarcazioni libiche, nella "giornata di lutto nazionale"
voluta da Gheddhafi, fanno rotta verso l'Italia per ricordare le vittime del
colonialismo italiano: alcuni di loro potranno visitare l'isola di Ustica (sede
di penitenziario) ma agli altri non sarà concesso il permesso di sbarco a
Napoli.
1989:ottobre, Mosca fa passi avanti
verso la convertibilità del rublo, misura richiesta dal FMI per la concessione
di aiuti. Mosca offre il disarmo atomico del Baltico in risposta della rinuncia
alle richieste autonomiste e per allentare la presa degli USA, che però declinano
l'offerta. Il Patto di Varsavia si dichiara contrario alla riunificazione
tedesca. Ancora una manifestazione repressa a Praga. Mentre il governo della
RDT cerca il dialogo con l'opposizione, a Lipsia si svolge un'altra grandiosa
manifestazione di popolo. Prosegue intanto, con ogni mezzo e per ogni via
possibile, lo stillicidio delle fughe.
1989: novembre, anche in Bulgaria si
manifesta per la democrazia. Dopo una grandiosa manifestazione, il governo
della RDT apre un primo varco legale nel "muro di Berlino": si potrà
fuggire verso l'RFT mostrando il passaporto. Tono più dimesso alle tradizionali
celebrazioni moscovite per il 72° anniversario della rivoluzione d'ottobre.
Storica decisione del governo della RDT: senza alcuna formalità il Muro di
Berlino potrà essere attraversato in qualsiasi senso, per spostamenti ed
emigrazioni temporanee o permanenti.
1989: novembre, cambio della guardia
anche in Bulgaria: si dimette il capo del partito comunista e pochi giorni dopo
si parla di possibile multipartitismo. Riesplodono le richieste autonomiste del
Baltico: il parlamento estone dichiara illegale (cioè annulla) l'atto con cui
nel 1940 il paese era stato annesso all'URSS. Anche in Cecoslovacchia si
prevedono facilitazioni per l'emigrazione. Gorbacëv nega la possibilità di una
riunificazione tedesca. Importante mossa USA: concedendo all'URSS la clausola
della "nazione più favorita", si amplia enormemente la possibilità di
scambi commerciali. L'Ungheria fa richiesta di entrare nel Consiglio d'Europa.
Grande manifestazione a Praga: fermato dalla polizia persino Alexander Dubcek.
Il nuovo governo della RDT è formato in parte notevole da non comunisti.
1989: novembre, grande manifestazione a
Sofia, chiedendo anche per la Bulgaria democrazia e riforme. In Romania invece
il XIV congresso del partito comunista riconferma l'ortodossia di Ceausescu.
Gorbacëv cambia i potenti vertici moscoviti del PCUS. Dubcek, a 21 anni dalla
"primavera di Praga", torna a tenere un comizio. Autoriforma dei
vertici del PC cecoslovacco e il 28 il governo cancellerà il carattere di guida
riservato al partito. Verrà smantellata anche la cortina di ferro fra Austria e
Cecoslovacchia.
1989: dicembre, si dissolve il vertice
politico della RDT: si dimette tutto il comitato centrale, il premier lascia la
carica e Honecker viene espulso e sottoposto agli arresti domiciliari. La
stampa divulga anche scandali che investono direttamente il vertice dello Stato
e della SED. I rappresentanti del Patto di Varsavia, tranne quello rumeno,
condannano retrospettivamente l'invasione di Praga del 1968. Sotto la pressione
delle manifestazioni, il nuovo governo cecoslovacco dà le dimissioni.
1989: dicembre, imponenti
manifestazioni a Sofia contro il ruolo guida del Partito comunista bulgaro;
l'indomani verranno riconosciute le richieste dei dimostranti. Preoccupati
della crisi della RDT si riuniscono a consulto rappresentanti delle quattro
vecchie potenze vincitrici della seconda guerra mondiale: USA, URSS, Gran
Bretagna e Francia. Vaclav Havel viene presentato come candidato delle
opposizioni alla carica di capo dello Stato. Battaglia al Congresso dei
deputati del popolo: Gorbacëv ottiene una decisione a favore del mantenimento
del ruolo guida del PCUS. Autoriforma ed epurazioni nel PC bulgaro. L'URSS
annuncia l'intenzione di ritirare, a tappe, tutte le proprie forze militari ora
in servizio fuori del territorio patrio. Manifestazioni antiregime in varie
città rumene, come Timisoara, brutalmente represse da Ceausescu.
1989: dicembre, il Cancelliere federale
della RFT Kohl offre cospicui aiuti economici per la riunificazione delle due
Germanie. Il PC lituano si distacca dal PCUS. Continuano le manifestazioni e le
violente repressioni in Romania. Ceausescu viene
arrestato mentre intorno a lui il regime rumeno, in pezzi, continua il vano
tentativo di reprimere la sollevazione popolare in un bagno di sangue: il 25
verrà, dopo un procedimento sommario, condannato e fucilato. Simbolicamente,
alla presenza di rappresentanti della RFT e della RDT, si riapre quella Porta
di Brandeburgo che, chiusa, era stato un altro simbolo della Guerra Fredda.
Dubcek è eletto presidente del Parlamento cecoslovacco, Havel è eletto
presidente della Cecoslovacchia.
1990: In URSS manifestazione contro il PCUS e
per le riforme; la Lituania proclama la propria indipendenza e l'esercito russo
interviene; a Gorbacëv il Nobel per la pace. Proclamazione della Federazione
della Russia. Boris Eltsin è presidente del parlamento.
1990: La Gran Bretagna decide
di entrare nel Sistema Monetario Europeo.
1990: Tempo di elezioni più libere nell'Europa
dell'Est: in Polonia è eletto presidente Walesa; in
RDT vittoria della CDU (marzo) che poi arretra in quelle municipali (maggio);
nella RFT, alle elezioni politiche generali, sconfitta dell'SPD; in Ungheria
vittoria del Forum democratico (coalizione fra conservatori e liberali); in
Jugoslavia prevalgono i partiti nazionalisti, anticomunisti e disgregatori
dell'unità federale (ancora rivolte nel Kossovo).
1990 - 1991: Lituania,
Estonia e Lettonia ottengono l’indipendenza dall’ex-URSS.
1991: Accordi di Maastricht per l'unione
economica e politica europea. Berlino proclamata capitale della Germania
riunificata. Dimostrazioni popolari anche in Albania, dove
nelle libere elezioni vincono le forze che sorreggono il governo comunista:
continua la fuga dal paese (notevole è il tentativo di circa 10.000 profughi
sbarcati in Italia a Bari e rinchiusi fra porto e stadio; non ottengono il
diritto d'asilo e il governo ne ordina il rimpatrio forzato).
1991: Drammatiche svolte in URSS: referendum
sul nuovo trattato dell'Unione (autonomia ma non separazione); a Vilnius le
truppe sovietiche circondano il parlamento; la Georgia si
proclama indipendente; Eltsin è eletto presidente della repubblica a suffragio
universale. Colpo di stato contro Gorbacëv:
ma il soviet supremo sospende le attività del PCUS (lo scioglie), epurazione al
vertice di PCUS e KGB. Altre dieci repubbliche proclamano la propria
indipendenza. Si costituisce la Comunità degli Stati Indipendenti (senza
Georgia e senza Paesi Baltici): l’Armata Rossa è divisa, il soviet supremo si
riunisce per l'ultima volta per ratificare la fine dell’URSS (dicembre).
1991: La Jugoslavia a
pezzi e in fiamme: proclamazione da parte di Croazia e Slovenia della propria
indipendenza, cui seguono scontri armati (giugno); anche le regioni a
maggioranza serba della Croazia (Slavonia e Krajina) si proclamano autonome
(agosto); Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Macedonia chiedono alla CEE il
riconoscimento della propria indipendenza (dicembre).
1992: Il conflitto Jugoslavo si radicalizza e
si internazionalizza: la CEE riconosce Slovenia e Croazia e il Consiglio di
sicurezza dell'ONU decide l'invio di un forte contingente di caschi blu in
Croazia; CEE e USA riconoscono la Bosnia-Erzegovina, nella quale però divampa
la guerra civile; in risposta Serbia e Montenegro proclamano la
"Repubblica Federale di Jugoslavia", boicottata dalla comunità
internazionale, anche per le voci che trovano presto conferma circa le misure
di "pulizia etnica" adottate nella guerra condotta dalle forze serbe.
1992: Nella nuova CSI liberalizzazione dei
prezzi, crisi economica interna, aiuti occidentali, la Russia succede all'URSS
nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, si pone il problema del
controllo delle armi atomiche della ex-URSS.
1992: Trattato di disarmo sulle forze
convenzionali (CFE) anche da parte sovietica. Vittoria elettorale laburista in Israele.
1993: 1° Gennaio, dissoluzione della federazione
cecoslovacca: scissione in due nuove repubbliche, la Ceca e la
Slovacca.
1993: Firma di Rabin e Arafat, a Washington,
per gli accordi "Gaza-Jerico" per la pace fra Israele e la Palestina
1993: Elezioni in Italia, vince la coalizione
di centro-destra guidata da Silvio Berlusconi.
Concessione di un’autonomia amministrativa alle
aree di Gaza e della Cisgiordania. Accordo di Downing Street fra Regno Unito ed
IRA per mettere fine alle violenze in
Irlanda del Nord.
1993: Ottobre, In Russia contrasti tra Eltsin
e il Parlamento, che viene sciolto d’autorità. I filocomunisti tentano un
putsch, con l’aiuto di alcuni reparti militari, che viene soffocato con il
decisivo aiuto della popolazione.
1994: Intervento dell'armata russa in Cecenia.
1995: Aggravamento della situazione in Bosnia:
i serbo-bosniaci prendono in ostaggio i militari della forza dell'ONU.
1995: Marzo, entrano in vigore gli
accordi di Schengen che prevedono l’abolizione dei controlli doganali sulle
persone alle frontiere fra alcuni paesi dell’Unione Europea.
1995: Settembre, Washington, Arafat e Rabin
firmano l’accordo per l’estensione dell’autonomia alla Cisgiordania; entro
marzo 1996 l’autonomia, già riconosciuta ai Palestinesi di Gaza e Gerico, sarà
estesa ad altre sette città della Cisgiordania.
1995: Novembre, il primo ministro israeliano
Rabin, autorevole promotore del processo di pacificazione con l’OLP, è stato
assassinato.
1996: Maggio, elezioni in Israele: vince
Benjamin Netaniahu che sostiene di voler proseguire il processo di
pacificazione, ma si riserva il diritto di stabilirne i tempi e le priorità.
1997: Marzo - Aprile, grave crisi economica e
politica in Albania, con rivolte armate in alcune regioni. L’OSCE approva
l’invio di un contingente militare per permettere la distribuzione di aiuti
umanitari e consentire nuove elezioni.
1997: Settembre, iniziano a Belfast le
trattative per la pace in Irlanda del Nord: vi partecipano tutte le parti
interessate, compreso il Sinn Fein. I protestanti vorrebbero che l’Ulster
rimanesse sotto il Regno Unito, mentre i cattolici mirano ad ottenere la
riunificazione con l’Irlanda.
1998: Marzo, in Kosovo sono sempre più critici
i rapporti tra governo serbo e popolazione.
1998: Ottobre, accordo di Way Plantation tra
Israele e l’Autorità palestinese per il ritiro israeliano dal 13% dal
territorio della Cisgiordania.
1999: Febbraio, muore re Hussein di Giordania,
grande mediatore di pace. Gli succede il figlio Abdallah.
1999: Febbraio, il leader del PKK Abdullah
Ocalan viene arrestato in Kenia e trasferito in Turchia. A
febbraio, il governo turco decide di sospendere l'esecuzione.
1999: Marzo, Polonia, Repubblica Ceca e
Ungheria entrano a far parte della NATO.
1999: Marzo - Giugno, la
crisi fra Serbia e Kosovo raggiunge l’apice: dopo mesi di
bombardamenti della NATO la Serbia è costretta a concedere l’autonomia alla
regione del Kosovo.
1999: Novembre, a Berlino si festeggia il
decimo anniversario dalla caduta del Muro.
1999: Novembre, l'Onu riconosce le proprie
responsabilità per gli eccidi del luglio 1995 a Srebrenica, in Bosnia, dove le
milizie serbe massacrarono quasi ottomila musulmani.