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Mao Zedong
Mao Zedong (Chao Chan 1893 - Pechino1976) Politico cinese, originale e contraddittorio interprete della rivoluzione socialista nel più grande dei paesi del sud del mondo. Dopo una formazione non costretta nell'ortodossia autoritaria confuciana, il giovane Mao Zedong conobbe il marxismo nel primo dopoguerra a Pechino, dove faceva il bibliotecario all'università. Tornato nel suo paese, lo Hunan, fu nel 1921 tra i fondatori del partito comunista cinese. Sin da allora, quando organizzò lotte di minatori e operai, e soprattutto dal 1927, quanto ritornò nello Hunan in missione fra i contadini poveri, elaborò un originale adattamento della dottrina comunista d'impronta sovietica. Più che nel proletariato di fabbrica, al tempo assai ristretto nella specifica situazione cinese, Mao vide proprio nella classe dei contadini poveri la leva per scalzare il predominio della classe dirigente tradizionale. La sua strategia politica, il ruolo delle "basi rosse" nella lotta antigiapponese e anti-Guomindang, la tattica militare, la stessa Lunga Marcia e una certa valorizzazione della tradizione nazionale (come nella lotta culminata nel 1949) nascono da qui. Da allora la biografia di Mao si intreccia con la storia della Cina popolare. Si può dire però che Mao bilanciò originalità e contraddittorietà nell'approccio. Originali, ad esempio, rispetto al modello sovietico, furono nel 1955-58 la spinta per la creazione delle comuni agricole popolari o nel 1966 lo scatenamento della Rivoluzione Culturale dei giovani e degli operai contro lo stesso "Quartier generale" del partito, che a suo giudizio rischiava di burocratizzarsi nei privilegi. Ma non mancarono contraddizioni, quali - fra le altre - la durezza dei tempi del primissimo impianto della Repubblica Popolare, lo spazio dato poi al culto della personalità, il suo tener fermo il ruolo del partito ed infine una certa distanza dalle aperture agli USA di Nixon. Pur con tutte le articolazioni necessarie, non può essere sottovalutato che, per non dire altro, nel trentennio 1960-90 (la metà del quale sotto Mao) la sterminata popolazione cinese ha aumentato di ben 27 anni la speranza di vita alla nascita.
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