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La non violenzaLa non violenza di Gandhi La straordinaria originalità della proposta di Gandhi fu quella di coniugare la lotta anticoloniale (di solito disseminata di aspre violenze) e il metodo della non-violenza. “Non è non-violenza il limitarsi ad amare chi ci ama. Non-violenza è amare chi ci odia. So quant'è difficile seguire questa suprema legge dell'amore. Ma non son forse tutte le cose buone e grandi difficili a realizzarsi? Amare chi ci odia è la più ardua di tutte [...]. Questo è, in sostanza, il principio della non-collaborazione non-violenta. Ne consegue che esso deve affondare le sue radici nell'amore. Il suo scopo non dev'essere quello di punire o di infliggere ferite all'avversario. Pur non collaborando con lui, dobbiamo fargli sentire che in noi egli ha un amico, e dobbiamo tentare di toccargli il cuore rendendogli servigi umanitari ogni volta che ci è possibile. Questa è la bellezza del satyagraha. La verità (satya) implica amore, e la fermezza (graha) genera - e quindi ne è sinonimo - la forza. Perciò ho preso a chiamare satyagraha il movimento per l'indipendenza dell'India. Vale a dire: una forza che nasce dalla verità, dall'amore, dalla non-violenza.” Gandhi
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