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Nikita Chrusėv

Nikita Chrusėv

Nikita Sergeevic Chrušcėv

(Kalinovka 1894 - Mosca 1971)

Uomo politico russo promotore e rappresentante delle contraddizioni insite nella destalinizzazione del sistema sovietico.

Di una generazione pił giovane di Stalin, il giovane Chrušcėv era poco pił che ventenne al momento della Rivoluzione d'Ottobre e militņ come commissario politico presso l'Armata Rossa durante la seconda guerra mondiale. Membro del Comitato Centrale nel 1949, successe a Stalin nel 1953 come segretario generale del Partito.

La notorietą internazionale Chrušcėv la conquistņ non solo per i suoi modi diretti quanto per la sua politica di cauta ma decisa destalinizzazione del sistema istituzionale, politico ed economico sovietico. Nel 1956, in un celebre "rapporto segreto" al Comitato Centrale del PCUS, denunciņ esplicitamente le tragedie ed i guasti creati dal culto della personalitą, dell'accentramento delle decisioni, eccetera, dell'epoca staliniana. Tuttavia non rinunciņ ad una politica che costruisse il socialismo e addirittura il comunismo.

Fra gli atti convergenti alla politica di liberalizzazione all'interno, possono essere ricordati le sue grandi scelte in politica internazionale del tempo della coesistenza pacifica e le misure per un allentamento in politica economica delle rigide prioritą dell'industrializzazione pesante. Ma Chrušcėv fu anche il massimo dirigente dell'URSS al tempo dell'invasione dell'Ungheria (1956), della rottura ideologica ed economica con la Cina (1960) e della crisi dei missili a Cuba (1962).

Molti di questi atti, perņ, non possono non essere messi in relazione con le resistenze e le vere e proprie opposizioni che il processo di destalinizzazione aveva creato all'interno: resistenze che alla fine riuscirono a mettere da parte Chrušcėv (1964), emarginandolo dalla vita politica dell'URSS.