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Martin Luther King
Martin Luther King La lotta per i diritti civili degli americani di pelle nera fu assai aspra negli anni Sessanta. Martin Luther King, una delle personalità più importanti, fu promotore della lotta non violenta contro la discriminazione razziale e teorico della resistenza pacifica. La sua posizione si differenzia da quella di Malcom X, leader del radicalismo nero statunitense. Entrambi morirono per mano razzista. “Cento anni fa un grande americano, alla cui ombra ci leviamo oggi, firmò il Proclama sull'emancipazione. Questo fondamentale decreto venne come un grande faro di speranza per milioni di schiavi negri che erano stati bruciati dal fuoco dell'avida ingiustizia. Venne come un'alba radiosa a porre termine alla lunga notte della cattività. Ma cento anni dopo, il negro ancora non è libero; cento anni dopo, la vita del negro è ancora purtroppo paralizzata dai ceppi della segregazione e dalle catene della discriminazione; cento anni dopo, il negro ancora vive su un'isola di povertà solitaria in un vasto oceano di prosperità materiale; cento anni dopo, il negro langue ancora ai margini della società americana e si trova nella sua stessa terra [...]. E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno. È un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali. Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per la qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi!” Martin Luther King, Io ho un sogno, 1963
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