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 1861. La storia del Risorgimento che non c'è sui libri di storia 1861. La storia del Risorgimento che non c'è sui libri di storia
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Le radici della crisi iugoslava

Le radici della crisi iugoslava

La guerra nella ex-Iugoslavia socialista non è scoppiata per caso nel 1996-99, o all'improvviso. Anche senza andare molto indietro negli anni, segni di inquietudine e problemi già forti erano evidenti  già negli anni Settanta e caratterizzarono poi tutti gli anni Ottanta. Nel 1971-72 le pressioni etno-nazionaliste si erano fatte evidenti, ma la soluzione offerta da Tito fu sostanzialmente centralizzatrice. Sul momento la crisi fu evitata anche per l'intenso sforzo di riforma che nel corso degli anni Settanta rimodernò le già originali concezioni economiche iugoslave sull'“autogestione", che avevano da tempo differenziato l'economia del paese balcanico da tutte le altre del "campo socialista". Negli ultimi anni di vita, inoltre, Tito sembrò interessarsi maggiormente di politica estera (e in particolare di mantenere la forza del movimento dei non-allineati) che di politica interna. Alla sua morte, però, vecchi e nuovi problemi  vennero al pettine.  La crisi economica funzionò da detonatore dell'esplosione nazionalista: più tardi ancora il crollo delle strutture del potere socialista e il crollo dello Stato federale spalancarono le porte alla guerra che portò anzitutto alla separazione della Croazia, della Slovenia, di parte della Bosnia Erzegovina fino alla attuale divisione del Kossovo.