mappamappamappasinistradestra

 


La nostra libreria

Compra i tuoi libri da www.librazioni.it


 1861. La storia del Risorgimento che non c'è sui libri di storia 1861. La storia del Risorgimento che non c'è sui libri di storia
Fasanella Giovanni
Sperling & Kupfer, 2010
€18,50


 Cucina, chimica e salute Cucina, chimica e salute
Nicoletti Rosario
Aracne, 2009
€15,00


 Quello che rimane Quello che rimane
Kidder Tracy
Piemme, 2010
€17,50



Discussioni nel campo rivoluzionario

Discussioni nel campo rivoluzionario

Anche nel campo dei rivoluzionari di tutt'Europa, le soluzioni dei comunisti russi non furono acriticamente accettate da chiunque. La socialista tedesca Rosa Luxemburg, ad esempio, criticò Lenin.

“I bolscevichi sono gli eredi storici dei livellatori inglesi e dei giacobini francesi. Ma il compito concreto loro assegnato nella rivoluzione russa, dopo la presa del potere, si presentava incomparabilmente più arduo di quello di questi loro predecessori [...]. Certo la parola d'ordine dell'occupazione e della ripartizione immediata e diretta della terra da parte dei contadini era la formula più rapida, semplice e lapidaria per raggiungere due scopi: distruggere la grande proprietà terriera e legare immediatamente i contadini al governo rivoluzionario [...].

L'occupazione dei latifondi da parte dei contadini, in conseguenza della breve e lapidaria parola d'ordine di Lenin e dei suoi amici: Andate e prendetevi la terra!, ha portato semplicemente al repentino e caotico trapasso dalla grande proprietà terriera alla proprietà fondiaria contadina. Ciò che ne è derivato, non è proprietà sociale, ma nuova proprietà privata, e precisamente smembramento della grande proprietà in possessi di media e minore grandezza, del grande esercizio relativamente progredito in piccolo esercizio primitivo, tecnicamente al livello dei tempi dei Faraoni. Non basta: attraverso questo provvedimento e il modo caotico, puramente fondato sull'arbitrio, della sua attuazione, i divari di proprietà della terra non furono eliminati, ma solo inaspriti.”

Rosa Luxemburg, La rivoluzione russa, 1918