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Dal rapporto segreto su Stalin (1956)
La Grande guerra patriottica Dal rapporto segreto su Stalin (1956) Una critica serrata, per quanto non priva di talune ambiguità, a Stalin e al sistema da lui inaugurato venne tre anni dopo la sua morte, nel celebre rapporto letto al Congresso del PCUS da Chrušcëv. “Fu Stalin a formulare il concetto di "nemico del popolo". Questo termine rese automaticamente superfluo che gli errori ideologici di uno o più uomini implicati in una controversia venissero provati. Questo termine rese possibile l'uso della repressione più crudele, in violazione di tutte le norme della legalità rivoluzionaria, contro coloro che fossero appena sospetti di intenzioni ostili, contro coloro che non godessero di buona fama. Il concetto di "nemico del popolo" eliminò praticamente la possibilità di qualsiasi forma di battaglia ideologica [...]. La somma dei poteri accumulatisi nelle mani di una sola persona - Stalin - determinò gravi conseguenze durante la grande guerra patriottica [...]. Compagni! Allo scopo di non ripetere gli errori del passato, il Comitato centrale si è risolutamente pronunciato contro il culto della personalità. Noi riteniamo che Stalin sia stato troppo esaltato. Tuttavia Stalin rese senza dubbio, in passato, grandi servigi al Partito, alla classe lavoratrice e al movimento operaio internazionale.” Nikita Chrušcëv, Rapporto segreto al XX congresso del PCUS, 1956
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