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La Prima Guerra Mondiale

L'Ottocento si era chiuso, sul piano diplomatico, con un Europa divisa in due schieramenti ben definiti ma non in conflitto tra di loro: da un lato un'intesa cordiale fra Gran Bretagna, Francia e Russia, dall'altro una Triplice Alleanza fra Germania, Austria-Ungheria e Italia (anche se questa, per assicurarsi un ruolo internazionale e per le proprie mire coloniali e balcaniche, andava perfezionando i contatti con l’altra parte dello schieramento). Fu così che l'irrigidimento dei blocchi di alleanza, provocato da una accelerata politica di riarmo della Germania e della Gran Bretagna, i contrasti per l'egemonia in Europa e per le colonie, la deliberata volontà tedesca di tentare una "politica mondiale" furono all'origine della "Grande Guerra", della prima guerra mondiale.

I governi trascinarono i propri paesi in una terribile guerra nonostante le proteste e la mobilitazione delle opposizioni antimilitariste e pacifiste. L'occasione venne dai Balcani già in fiamme. Il campo di battaglia fu all'inizio europeo, ma si estese ben presto ai territori coloniali, dove i possedimenti germanici furono debellati. Sul Vecchio Continente si affrontavano ormai potenze industriali. Esse misero in campo eserciti di leva che mobilitavano milioni di cittadini (e di sudditi coloniali) e i mezzi e le armi tecnicamente e industrialmente più moderni.

Il primo colpo di maglio lo sferrano nel 1914 i Tedeschi, violando la neutralità del Belgio: ma l'attacco viene arrestato. All'altro capo dell'Europa è la Russia zarista che vibra un colpo fortissimo: ma anche qui l'assalto è smorzato dai Tedeschi. I fronti quindi si immobilizzano, dalla guerra di movimento si passa alla guerra di trincea, dal tentativo di annientare il nemico in un battaglia campale a quello di logorarne le forze militari e del Paese. I mesi e gli anni passano mentre la guerra nelle trincee si snoda sempre uguale, con piccole sortite sanguinose per conquistare pochi metri di terreno (e casomai, per perderli pochi giorni dopo) e grandi offensive con centinaia di migliaia di perdite che però non riescono a spostare di molto le difese dell'avversario.

Intanto, però, la forza degli Imperi Centrali si stava logorando: le numerose spallate militari subite, gli scacchi patiti sui fronti coloniali, l'intervento in guerra degli Stati Uniti nel 1917 (con tutta la loro riserva di mezzi economici, industriali e militari freschi) avevano indebolito la potenza militare di Berlino e Vienna.

Bibliografia

Eric Leed, Terra di nessuno. Esperienza bellica e identità personale nella prima guerra mondiale, Bologna, Il Mulino, 1985

Mario Isnenghi, La Grande Guerra, Firenze, Giunti-Casterman, 1993