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La Restaurazione
La restaurazione vista da un rivoluzionario Una buona descrizione dello spirito della Restaurazione del dopo 1815 venne da uno che la combatté, Giuseppe Mazzini. “Napoleone era caduto: il moto ascendente della Rivoluzione francese cessato. Ventidue anni di guerra avevano stancato l'Europa. La pace scendeva invocata, ed era benedetto, qualunque si fosse, chi la recava [...]. Altare e trono si puntellavano l'uno coll'altro. - E nondimeno, inquieti e quasi tormentati da un presentimento, i re vincitori si stringevano a consiglio e studiavano nuove difese contro tempeste che nulla annunziava. Il trionfo che quasi sempre disgiunse i collegati nella battaglia, suggeriva ad essi la necessità di un vincolo più potente. Gelosi, sospettosi l'uno dell'altro, soffocavano ogni gara, ogni diffidenza per prepararsi, come contro un ignoto nemico, una forza comune [...]. Nel nome profanato di Dio, la Santa Alleanza inaugurava una nuova politica: i padroni del mondo s'univano contro l'avvenire”. Giuseppe Mazzini, La Santa Alleanza dei popoli, 1849
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