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La fioritura culturale
La fioritura culturale Il XVI secolo è un'età che si distingue per fioritura culturale: l'architettura, in particolare fornisce gli esempi più importanti della ricchezza della civiltà Ottomana; Sinan fu certamente l'architetto più famoso, con lui nacque la moschea piramidale, che si innalza per gradi successivi circondata da minareti altissimi e snelli: sue sono la Süleymaniye di Istanbul e la Selimiye di Edirne. La ceramica turca raggiunge anch'essa la perfezione nel XVI secolo: tutte le moschee e molte sale del Topkapi ne sono ornate, le più pregiate provengono da Iznik (Nicea) dove l'abilità degli artigiani locali si fonde con motivi e tecniche persiane. Anche nella colorazione si nota una evoluzione: si va dal blu cupo, al turchese, al bianco e al nero fino a scintillanti gialli verdi pistacchio e rossi. La ceramica è l'arte turca per eccellenza, le figurazioni tipiche di questo periodo sono i fiori (giacinti, tulipani e garofani, oltre alle foglie di loto), figurazioni che si ritrovano anche sui tessuti e sui tappeti. L'epoca di Solimano il Magnifico si caratterizza per la scomparsa dei motivi decorativi geometrici a vantaggio di uno spiccato realismo dei medesimi. L'Islam proibisce la rappresentazione di esseri animati, tuttavia l'arte pittorica ottomana è ben presente, almeno nel circuito dei più alti dignitari di corte nell'abbellimento dei luoghi non accessibili al pubblico; tra i soggetti più rappresentati con vivido realismo ci sono scene di battaglie, di processioni o di feste. Tra gli artisti si debbono ricordare Matraki Nasuh (in particolare: la Descrizione della campagna di Solimano nei due Iraq; il Süleyman Nameh; la Storia di Bâyezîd II ). Famoso fu anche il ritrattista Nigarî, palesemente influenzato dagli artisti italiani. Nel XVI secolo i Turchi furono anche maestri di calligrafia, come testimoniano le eleganti iscrizioni di versetti coranici sui muri e i pilastri delle moschee. Occorre ricordare inoltre due tra i massimi poeti turchi: Fuzulî e Bâki. Tra gli storiografi interessanti sono Kemalpa e Sazade, al quale dobbiamo una dettagliata descrizione della battaglia di Mohàcs.
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