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L’India

L’India

L’India

L’invasione di Tamerlano (1398-1400) aveva sconvolto la maggior parte dei regni dell'India Settentrionale, ma non ebbe ripercussioni sull'India centro-meridionale. Solo con un lontano discendente di Tamerlano, Baber, i Mongoli vennero ricondotti in India. Una conquista che iniziò con l’acquisizione del fiacco sultanato di Delhi (1504) e che fu portata a termine da Akbar (1556-1605) il quale riuscì, con una accorta politica accentratrice, a porre il paese in una condizione di stabilità, nonostante la presenza di numerose razze e varie religioni. Grazie alla tolleranza dei primi imperatori Moghoul si registrò una notevole fioritura culturale. Nacquero allora le lingue neoindiane come l'indi e la lingua (ufficiale) urdu. Dal punto di vista architettonico il capolavoro della più genuina arte Moghoul è il mausoleo di Taj Mahal, costruito per la moglie di Dhah Giahan (padre di Aurangzeb). In questo periodo furono anche numerose le sette religiose, tra esse occorre ricordare quella dei sikh, sorta nella zona di Nanak ai primi del 1500, che fa propria l'idea della guerra santa contro i musulmani considerati infedeli; da questa formazione religiosa è nata una vera e propria casta di guerrieri che ha fornito le truppe scelte all'esercito indiano. Sul piano politico, i successori di Akbar, fino ad Aurangzeb alle soglie del XVIII secolo, continuarono nella politica espansiva, nel corso della quale nacquero feroci contrasti e guerre con i Maratti del Sud dell'India, che finirono però per indebolire l'impero Moghoul. Durante la dominazione dell'India da parte dei Mongoli, i Portoghesi avevano cercato di monopolizzare il commercio marittimo del paese, ma già nel corso del 1600 a loro si erano affiancati Inglesi, Olandesi, Francesi e Danesi, potenze aggressive ed invasive che accentuarono le difficoltà dell'impero Moghoul portandolo alla divisione e alla rovina.