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Spartizione dell’talia
Spartizione dell’Italia Potente ed aggressivo Carlo VIII rivendicava anche dei diritti (per eredità angioina) sul Regno di Napoli che conquistò quasi senza combattere (1495). Questo intervento ruppe definitivamente l'equilibrio del sistema politico italiano: Venezia, Roma e Milano si coalizzarono in una lega antifrancese, ma la sua azione ebbe il solo effetto di ritardare ulteriori interventi francesi sulla penisola che ripresero, dopo la morte di Carlo VIII, con Luigi XII d'Orléans. Frattanto a Firenze Piero de' Medici era stato cacciato per la sua arrendevolezza al sovrano francese e, dal 1494 al 1498, si ebbe un governo popolar-repubblicano ispirato dal frate domenicano Girolamo Savonarola e dai suoi seguaci (detti piagnoni). Ma dopo la scomunica di Savonarola (1498) e la sua condanna a morte per eresia, il governo tornò in mano al patriziato. Da quell'anno i Francesi e gli Spagnoli si disputeranno a lungo il Ducato di Milano e il regno di Napoli finché, nel 1516 con la pace di Noyon (stipulata da Carlo d'Asburgo, sovrano di Spagna) e da Francesco I (succeduto a Luigi XII sul trono di Francia), fu stabilito che il milanese andasse alla Francia mentre il Meridione fosse della Spagna.
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