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L'energia idraulica
Un monaco dell’abbazia di Chiaravalle celebra gli infiniti usi dell’energia idraulica (sec. XIII) "Il fiume si slancia dapprima con impeto nel mulino, dove è molto indaffarato e produce molto movimento, tanto per triturare il frumento sotto il peso delle mole, quanto per agitare il vaglio che separa la farina dalla crusca. Eccolo già nell'edificio vicino, riempie la caldaia e si abbandona al fuoco che lo cuoce per preparare una bevanda ai monaci [...] Ma il fiume non si ritiene libero. Le gualchiere poste vicino al mulino lo chiamano presso di loro [...]. Uscendo di là, entra nella conceria dove, per preparare le materie necessarie alle calzature dei frati, mostra grande attività [...]”.
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