VIII - X sec.
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Alcuino
Alcuino Secondo il diacono di origini spagnole Teodulfo, che scrive nel 796, fra gli intellettuali della corte di Carlo Magno ce n'era uno dalla cultura prodigiosa, gran bevitore di vino e birra, sempre pronto a sfornare nuove citazioni, allusioni, aneddoti e giochi di parole. Era il monaco Alcuino (730-804 circa), fra i principali promotori del "rinascimento carolingio". Nato in Northumbria e formatosi alla scuola arcivescovile di York, nella cui biblioteca aveva potuto leggere le opere di Cicerone, Virgilio e Lucano, Alcuino si dedicò per otto anni, dal 782 al 790, all'istruzione dell'imperatore e fu ispiratore della riforma scolastica carolingia, che creò una scuola e un'accademia palatine. Come ricompensa il sovrano gli assegnò in beneficio numerose abbazie, e in ultimo, nel 796, la carica di abate nel grande monastero di Saint-Martin di Tours, che seppe trasformare in un centro culturale fra i più attivi dell'Occidente carolingio. Fra i suoi non piccoli meriti vi è quello di avere conservato e trasmesso alla posterità una parte dell'eredità letteraria del mondo antico.
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