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L'impero bizantino
Gli inizi della millenaria storia dell'impero bizantino sono sfuggenti. Formalmente esso nasce nel 395, quando, alla morte di Teodosio, il grande impero mediterraneo dei Romani viene diviso in una parte occidentale ed in una orientale; di fatto il suo cuore, la città di Costantinopoli, edificata sul sito dell'antica Bisanzio, pulsa già da più di sessant'anni. Sono le invasioni del V secolo, con il tramonto del potere imperiale in Occidente, a semplificare il quadro, lasciando in vita un solo impero: quello d'Oriente. All'inizio del VI secolo l'imperatore Giustiniano si illude che questo abbia raggiunto forza e coesione tali da permetterne l'espansione e, spinto da un grande progetto, universalistico, impegna i suoi più brillanti generali - Narsete e Belisario - nella riconquista dei territori in mano ai barbari. Tra il 533 e il 554 abbatte il regno dei Vandali in Africa, strappa l'estremo sud della Spagna ai Visigoti, sconfigge gli Ostrogoti in Italia, trasformando Ravenna nel centro dei suoi dominii nella Penisola. In realtà, sotto lo splendore delle vittorie, la situazione economica e finanziaria interna è grave, la disciplina dell'esercito allentata, la disomogeneità fra le varie province dell'impero profonda. Dopo la morte di Giustiniano, avvenuta nel 565, l'estesa ma fragile costruzione comincia a vacillare sotto i colpi dei Germani in Occidente, degli Slavi e degli Avari nei Balcani, dei Persiani alla frontiera orientale: nel 626 questi ultimi arrivano fin sotto le mura di Costantinopoli, prima di essere definitivamente sconfitti nel 629 dall'imperatore Eraclio. Poi sull'orizzonte meridionale si profila un nuovo, temibile nemico: gli Arabi. Nel 636 distruggono l'esercito imperiale nei pressi del Giordano, poi conquistano la Siria, la Palestina e l'Egitto. Ridotto alla penisola anatolica, all'immediato retroterra di Costantinopoli e ad una stretta fascia costiera nel Mediterraneo settentrionale fino alla Calabria, nei secoli compresi fra il VII e il IX l'impero sopravvive ristrutturando profondamente il sistema amministrativo, militarizzando la società, distaccandosi sempre più dalle sue origini romane e divenendo greco per lingua, cultura e istituzioni. Tali processi costituiscono la premessa di una nuova espansione, che si realizza sotto la dinastia macedone. Nel 1025, alla morte del suo più illustre rappresentante, Basilio II, l'impero ha riacquistato territori e prestigio, Costantinopoli è il mercato più grande del mondo e uno straordinario centro culturale. Eppure quello stesso XI secolo vede l'inizio della disgregazione. Ben presto le nuove frontiere, troppo estese, si rivelano impossibili da difendere, e nel 1071 i Turchi Selgiuchidi, sconfitto l'esercito imperiale a Manzikert, s'impadroniscono dell'Asia minore, dando poi vita al sultanato di Iconio; nello stesso anno i Normanni conquistano Bari, ultima roccaforte bizantina in Italia. Per oltre cento anni gli imperatori della dinastia comnena riescono a mantenere l'illusione di un'autorità universale, ma non possono impedire che forti spinte autonomistiche disgreghino lo Stato, né sono in grado di arginare la penetrazione economica dei mercanti italiani e soprattutto veneziani. Sono loro, ed i loro interessi, ad assestare all'impero un colpo mortale: nel 1204 le cristianissime truppe della Quarta Crociata s'impossessano di Costantinopoli, abbandonandosi al saccheggio e al massacro. Crociati e Veneziani si dividono i territori, mentre il legittimo potere bizantino si rifugia nella regione di Nicea. Prima di soccombere definitivamente, tuttavia, l'impero conosce un'ultima materializzazione ad opera di Michele VIII Paleologo, che nel 1261 riconquista Costantinopoli. I suoi discendenti resistono per quasi duecento anni alle divisioni interne, agli appetiti degli Occidentali, alla crescente avanzata dei Turchi. Poi, il 29 maggio 1453, la città per eccellenza del mondo medievale, la "seconda Roma", ormai isolata ed esausta, cade nelle mani del sultano ottomano Maometto II. Bibliografia M. Kaplan, Bisanzio, L'oro e la porpora di un impero, trad. it., Milano, Electa-Gallimard, 1993 A. P. Kazhdan, Bisanzio e la sua civiltà, trad. it., Roma-Bari, Laterza, 1983 M. Gallina, L'Impero bizantino, in La Storia. I grandi problemi dal Medioevo all'Età Contemporanea, vol. II, Il Medioevo, Torino, Utet, 1986-1988, tomo 2, pp. 53-87
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