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Bonvesin della Riva
Bonvesin della Riva
è la personalità di maggior spicco tra i poeti e moralisti "lombardi": nato a Milano proprio
"sulla riva" di Porta Ticinese attorno al 1240 si fece una buona cultura letteraria e divenne uno dei
più apprezzato maestri di grammatica della città, esercitando la professione di insegnante privato,
con molti scolari non tutti solleciti a pagargli le lezioni, se è vero che nel suo De vita scholastica
non mancano paragrafi dedicati al dovere che gli allieve hanno, tra gli altri, di pagare i loro maestri...
Tra le opere in latino bisogna almeno ricordare il De magnalibus urbis mediolani, una vivace cronaca della sua città, di cui si esaltano i pregi topografici e commerciali, non senza il corredo di preziose statistiche, e di cui si indicano i due maggiori difetti nella mancanza di un porto e nella discordia dei cittadini.
Alla dottrina Bonvesin aggiunge grande perizia stilistica, come dimostra la sua abbondante produzione poetica
in lingua volgare, che comprende rime didattiche sul ben comportarsi a tavola(De quinquaginta curualitatibus
ad mensam ) o sull'elemosina agli ospedali, "contrasti" di argomento morale (Disputatio
rosae cum viola
, Contrasto della Vergine con Satana
, con un diavolo forte ragionatore, ecc.)
e infine con il Libro delle tre scritture.
E. Gioanola, La letteratura italiana, Librex 1985
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